REA Bios

La Creazione
Il nulla... E solo il nulla... Questo l'inizio di tutto... Un luogo senza spazio ne tempo, un luogo senza luce ne oscurità, un luogo in cui niente era mai stato compiuto e tutto era da compiersi...
Una Energia Arcana, memore di antichi universi, diede vita a un puro spirito: Kal (Tutto).
Prendendo forma, Egli possedette una coscienza e un intelletto, che gli permisero di guardarsi intorno e comprendere lo stato attuale di ciò che lo circondava. Egli decise, ricordando grazie all'Arcana Energia, di ripristinare il cosmo in un modo del tutto nuovo dai precedenti, ormai totalmente sconfitti e non più ripetibili. Usò parte della sua Energia e creò una moltitudine di Universi, informi, interconnessi tra loro da dei ponti di pura Energia. Vide la superba bellezza del suo creato, ma allo stesso tempo dedusse il costo energetico della loro esistenza, per cui decise di non intervenire direttamente nel resto della creazione, ma di affidare tale arduo compito ad altri. Ma lui era da solo: usò parte della sua energia, quindi, per creare altri 3 spiriti, che chiamò Thành': Erlinn, Alysèe e Rähven . Egli diede loro una forma, una coscienza, un intelletto; parlò loro degli universi precedenti, della loro nascita e della loro distruzione, delle creature che li popolavano, e soprattutto, parlò loro del disegno (Verkef) immaginato da Egli stesso e la loro parte nel compimento.
I Thành' furono impressionati dalla magnificenza del Verkef, e chiesero al supremo Kal come essi, nella loro piccolezza, potessero mai partecipare alla creazione di un tale disegno. Fu così che Kal diede loro dei veri e propri corpi, fatti di pura Energia ma atti a plasmare la materia appena creata... 
Diede loro dei poteri, poco dissimili dai suoi ma, in base al Verkef, diede loro un potere speciale ognuno e racchiuse questi ultimi in delle piccole sfere di energia: ad Erlinn diede il potere dell'Aria e la capacità di manipolare e creare tutto ciò che egli preferiva al di sopra del terreno... Ad Alysèe diede il potere della Terra e la capacità di manipolare e creare tutto ciò che preferiva sul terreno e nelle acque... A Rähven diede il potere del Fuoco e la capacità di manipolare e creare tutto ciò che preferiva nelle viscere della terra... Soffiò le sfere verso di loro e gli furono dati gli occhi, e per la prima volta i Thành' si videro realmente: avevano tutti e tre delle bianche vesti, ma volti diversi: Erlinn aveva dei capelli tendenti al candido, carnagione chiara e dei luminosi occhi azzurri; Rähven aveva dei capelli tendenti al rosso, anch'egli carnagione chiara ma occhi rossi; ma la più sorprendente fu Alysèe... Ad ella fu data una carnagione chiara come i due, dei capelli biondi e degli occhi verde-azzurri. Ma ciò che sorprese i due Thanh' furono le movenze di Alysèe... Essa era di una bellezza inimmaginata e rifulgeva splendore in ogni suo minimo movimento, diversamente da Erlinn e Rähven.
Soddisfatto dallo stupore dei Thành', Kal gli diede direttive e inviò i tre in un universo per creare materialmente il Verkef.

Gli Universi
I Thành' giunsero nell'Universo datogli da Kal ma, all'arrivo, furono malamente sorpresi da ciò che trovarono: un vuoto assoluto, riempito solo dalla loro presenza. Presero la situazione in pugno e, imitando Kal, crearono una sfera di energia che, raffreddandosi, generò un pianeta. Tuttavia esso era freddo e incolore; capirono perciò il significato delle parole di Kal nel parlare loro delle difficoltà nel compiere il Verkef. Non si persero d'animo e iniziarono a fare del loro meglio per compiere ciò che era stato loro ordinato. Essi lavorarono in grande armonia, ognuno dedicandosi alla propria specialità e nel contempo imparando a manipolare lievemente il potere dei propri fratelli. Fu così che Rähven, a lavoro ultimato, chiese fiero ai propri fratelli di mostrare l'operato a Kal, affinchè li inviasse in altri universi: essi approvarono e insieme tornarono al cospetto del Dio. Kal non fu per niente sorpreso dell'operato dei propri figli: diede possibilità ad ognuno di essi di manipolare un proprio universo, e a Rähven, che fra tutti e tre si era dimostrato il Thanh con più spirito d'iniziativa e curiosità, lasciò l'universo già creato, affinchè egli completasse l'opera. Essi ritornarono quindi indietro e ognuno prese a se un universo ed imitò quello che insieme avevano compiuto; ma Rähven, pieno d'orgoglio, decise di uscire fuori dal Verkef ed iniziò a modificare ciò che era stato creato, disegnando a proprio piacimento un verkef tutto suo.
Erlinn ed Alysèe si accorsero di tale cambiamento, senza tuttavia conoscere l'operato di Rähven..
Timorosi delle ripercussioni sul proprio operato, tornarono entrambi da Kal per chiedergli consiglio. Egli li rassicurò che niente sarebbe successo, a patto che siano stati scaltri da non far giungere il pensiero del proprio fratello fin nel loro universo. Gli chiese tuttavia di lasciar operare Rähven secondo il proprio volere: si sarebbe reso conto lui stesso che la via mostratagli in precedenza sarebbe stata la giusta da seguire.
Erlinn ed Alysèe tornarono indietro e ripresero il loro operato, questa volta irrequieti e piu vicini che mai, nel tentativo di proteggersi dal pensiero del fratello.
Ma Alysèe, stanca della situazione e succube di una natura molto più irrequieta e combattiva, volle ignorare le parole di Kal e partì verso l'universo di Rähven per parlamentare con lui e redimerlo e riportalo sulla giusta via. Partì così, lasciando il suo universo incustodito e incompiuto. Erlinn, accortosi della partenza di Alysèe e temendo la reazione di Kal, si assunse il compito di continuare il compimento di entrambi gli universi, il suo e quello di Alysèe, durante la sua assenza. Nel frattempo, Alysèe giunge nell'universo di Rähven: niente è più come prima... Tutto è scomparso: dove scorreva acqua ora scorrevano fiumi di lava; dove crescevano rigogliose foreste, ora c'era una informe distesa di terra bruciata e aride montagne; dove prima si respirava un'aria pulita e fresca, ora ristagnava un odore acre e una coltre di fumo aleggiava grave nell'aria; dove prima era musica, ora era silenzio, rotto qua e là da alcune creature informi (Skrim); dove prima vi era una pace apparentemente eterna, ora vi era guerra fra gli elementi stessi.
Impaurita, e ancor più furibonda, si reca a parlamentare con il fratello: lo trova sottoterra in un palazzo di pietra nera da lui costruito, seduto su un trono e circondato da quelle orride creature. Egli era mutato: i suoi lineamenti si erano deformati, dandogli un aspetto terribile; la sua voce era innaturale, ben lontana dalla soave musica che un tempo emanava, ora incuteva terrore e inquietudine; l'energia da lui stesso irradiata era cambiata, come se si contrapponesse a quella di Alysèe e del fratello. Così si conobbe il male.
Tutt'altro che scoraggiata, anche se impaurita, Alysèe prese a dibattere con il proprio fratello, dapprima dolcemente come soleva fare un tempo, poi sempre più concitata, fino ad arrivare ad un vero e proprio litigio. Capendo l'inutilità della sua presenza li, e notando che quella energia malvagia la indeboliva, Alysèe se ne andò e tornò sconfitta nel suo universo.

La nascita delle Stelle
Al rientro nel proprio universo, Alysèe trovò un pianeta completamente diverso da quello che aveva lasciato dietro di se: il fratello, che le veniva incontro sorridendo, aveva portato avanti anche il compimento che sarebbe a lei toccato. Notando le buone intenzioni, ella si lasciò andare e raccontò rammaricata ad Erlinn ciò che aveva visto e fatto nell'univero di Rähven.
Erlinn rimase esterrefatto e, sempre più impaurito da un probabile dilagare del male, propose ad Alysèe di unire le proprie forze e di seguire il volere di Kal, ignorando l'operato del fratello. Alysèe accettò e tra i due nacque una profonda intesa, invidiata però dal fratello. Una lunga intesa che mutò in qualcos'altro: il lungo trascorrere il tempo insieme, anche se in modo furtivo in quanto non era nei disegni di Kal; l'armonia creatasi tra i due Thành', fece si che i due si innamorassero. Fatale fu questo sentimento in quanto, nell'esatto momento in cui le loro labbra si sfiorarono, una nuova energia nacque dalla loro unione, creando una sfera bianca di luce. Tale sfera li sorprese ma, inermi, la videro salire nel cielo ed esplodere in mille luci, che illuminarono il nero firmamento creando centinaia di diverse figure nell'aria.

La reclusione
Kal, accortosi di questa nuova forza, che riconobbe come l'amore, chiamò al suo cospetto i due Thành', interrogandoli sull'accaduto. Essi non negarono nulla, confermando così i sospetti di Kal sulla loro infedeltà ai suoi ordini. Kal andò su tutte le furie, rimproverandoli di aver creato una forza
tanto bella quanto distruttrice, ed Egli stesso si era ben guardato dall'includerla nel Verkef. Per punizione precluse ai due Thành' i due universi e li mandò nell'universo di Rähven, affinchè potessero contrastarlo e riportare l'ordine in quell'universo. Essi accolsero di buon grado tale punizione, felici di non essere stati divisi, ma con orrore scoprirono di aver per sempre perso l'accesso agli altri universi, in quanto Kal chiuse tutti i ponti di energia. Ma Rähven, accortosi dell'accaduto e dell'espandersi immediato di quella forza sconosciuta, pensò ben bene di prepararsi a qualunque evento magico sia accaduto. Accortosi dell'apertura del Ponte di Energia, lo analizzò e copiò l'operato di Kal, riuscendolo in malo modo perfino ad imitare. Sfruttando lo stesso sistema, chiuse il suo pianeta, con i fratelli all'interno, in una barriera magica, precludendogli così qualsiasi possibilità di crearsi un proprio mondo per radunare forze per contrastarlo.

Preparazione alla battaglia
Dal momento in cui Erlinn e Alysèe si riurono sul pianeta di Rähven, iniziarono immediatamente la ricostruzione del Verkef. Tuttavia, molto era cambiato... Insieme avevano una forza non comune, e la nuova forza scoperta, l'Amore, gli permetteva di osare verso obiettivi fino ad allora irraggiungibili. Tuttavia non provarono mai ad imitare il fratello Rähven... Egli, infatti, ebbe paura della forza che l'Amore dava ai due fratelli... Decise così di contrastarlo: prese le sue creature informi e gli plasmò l'intelletto, senza tuttavia donargli una coscienza. Nacquero così i Diavoli, a immagine e somiglianza del creatore Rähven: esseri oscuri capaci solo del male, ma servi fedeli del loro creatore. Soddisfatto della sua creazione, Rähven tentò di imitare la potente forza dell'Amore, creando così la sua contrapposizione: l'Odio. Diede questa nuova forza a tutte le sue creature, credendo di dargli forza.
Questa nuova forma di vita non sfuggì allo sguardo attento dei restanti Thành', i quali, ormai capendo le intenzioni guerrafondaie del fratello, si premunirono e diedero vita anche loro a delle creature. Avanzarono nell'oscurità fino a giungere in una colonia di Skrim e gli donarono la Luce... Essi, esseri senza alcuna volontà o intelletto, la presero e si addormentarono. Allora Erlinn, illuminato dalla rifulgente bellezza della ormai compagna Alysèe, li plasmò secondo la sua dolce forma, donandogli l'immortalità, l'amore, l'intelletto, una coscienza e una conoscenza unica in tutto il creato. Li divise in due forme, maschile e femminile, guardando se stesso e Alysèe, e diede loro la possibilità di riprodursi. Nacquero così i primi Elfi.
Immediatamente partirono gli scontri fra queste due razze, ma Rähven si accorse che esse operavano su due piani diversi e che quindi, per quanto odio avesse mai potuto dare ai Diavoli, non avrebbero mai potuto contrastare l'amore degli Elfi. Catturò così alcuni elfi sopravvissuti ad una estenuante battaglia e li soggiogò, sottoponendoli a torture inimmaginabili... Dopo decenni passati nell'underdark, l'amore lasciò quegli elfi, ormai vinti. Nacquero in questo modo i drow, creature pienamente senzienti, con una coscienza e un intelletto derivante dagli elfi, ma interamente votati al male. I Drow furono un vero flagello per la razza elfica e, durante una battaglia, dovettero intervenire Erlinn e Alysèe in persona per poter riequilibrare la situazione ed evitare una rovinosa sconfitta. Provvedimenti, tuttavia, dovevano essere presi: se ne occupò Alysèe questa volta... Trovò alcuni Skrim e gli diede lo stesso dono che Erlinn aveva dato agli Elfi. Ma, questa volta, gli Skrim, rinforzati dall'Odio dilagante, si ribellarono e tentarono di resistere, con una caparbietà sconosciuta.
Durante la mutazione, infatti, essi ebbero paura della Luce e si abbassarono coprendosi il volto. Quando tutto fu concluso, essi apparvero molto diversi dagli Elfi: con capelli tendenti al rossiccio; con delle barbe incolte, anch'esse tendenti al rosso, segno inequivocabile della loro residua fedeltà al Thành Rähven durante la mutazione; più bassi degli Elfi, a causa della loro paura ad accettare la Luce. Nacquero così i Nani. Quest'ultima razza aveva dei comportamenti molto diversi dalla precedente elfica, e con essi avevano rapporti molto difficili: tuttavia erano votati alla giusta causa... Alysèe, tuttavia, non fu soddisfatta del risultato ottenuto... Accordandosi con il compagno, diedero la luce ad una nuova creatura... Ma poiché temevano che gli Skrim fossero ormai stati consumati dall'Odio dilagante, non gli donarono l'immortalità... Questo rese le nuove creature con un corpo risultante da un incrocio tra elfi e nani, con una coscienza facilmente manipolabile e con una forza inferiore. Tuttavia essi erono capaci insieme di Amore ed Odio, e ciò gli avrebbe donato forza.Nacquero così gli Uomini.
Tuttavia, neanche le ultime due razze riuscivano a contrastare i Demoni di Rähven. Addirittura, gli Uomini si erano divisi autonomamente in 2 categorie: gli Uomini, neutrali a tutto e interessati solo a vivere la loro breve esistenza e i Cavalieri, ovvero Uomini votati all'Amore e a contemplare involontariamente il Verkef.
Esasperati da questa situazione, Erlinn ed Alysèe chiesero aiuto a Kal, il quale li aiutò a plasmare altre creature: i Nabath. Kal diede loro la Luce, dandogli una forza magica seconda solo ai Thành'..

Giorno e notte, Sole e Luna
Ora tutto sembrava perfettamente in equilibrio; tuttavia il male scellerato generato da Rähven era arduo da abbattere e pareva rinnovarsi con nuova forza. Per questo motivo, Erlinn ed Alysèe chiesero nuovamente aiuto al Dio, ottenendo questa volta non più un suo intervento, ma una enigmatica frase:
“Nell'oscurità più completa può sorgere una luce tale da emulare i tuoi occhi, Erlinn... Allo stesso modo in cui Io te li ho donati... E vedrai intorno a te ciò che ho donato ai tuoi, Alysèe... Ma tutto deve avere un equilibrio: dove c'è luce deve comunque esserci buio..” Inizialmente i due furono sconcertati dal mancato aiuto di Kal, ma intuirono che il suo vero obiettivo era di rinforzarli. Così, dopo aver a lungo meditato, essi capirono. Le creature dell'Odio prosperavano nel buio, ma temevano la Luce... Unirono le proprie forze ed emularono il potere del fratello Rähven, creando un globo di fuoco che mandarono in alto nel firmamento. Benedirono il globo di fuoco, che chiamarono Sole, e gli imposero di illuminare il loro cammino per sole 12 ore, dopodiché poteva spegnere il suo fuoco e riposare. Solo dopo questo i due Thành' compresero le parole di Kal: in alto il firmamento era diventato di un intenso azzurro, il colore degli occhi di Erlinn; e intorno a loro i pochi alberi e i pochi corsi d'acqua rispecchiavano il colore degli occhi di Alysèe. Con l'avvento del Sole, la battaglia in corso ebbe un esito completamente differente: le creature dell'Odio furono accecate e indebolite dalla nuova luce... Furono uccise innumerevoli creature oscure, fino a quando non furono costretti a ritirarsi nelle viscere della terra.
Quando Rähven conobbe la nuova minaccia andò su tutte le furie, anche per il riuscito tentativo dei due fratelli di imitare il suo potere... Per tutta risposta, mandò i suoi fedeli in battaglia in pieno giorno, sicuro di un buon esito. Egli infatti, mentre i suoi marciavano verso il luogo dello scontro, si diresse fra le montagne, ne staccò una dal terreno e la mandò nel firmamento, molto vicino al pianeta. La modellò fino a farla diventare sferica e, una volta iniziata la battaglia, la pose davanti al sole, oscurandone la luce. La nuova oscurità, diede nuova forza alle creature dell'Odio, che iniziavano a prevalere sulle altre. Ma Erlinn e Alysèe avevano un asso nella manica: comandarono al Sole di attaccare l'oscuro pianeta, che chiamarono Luna, stando ben attenti a non farla ricadere su di loro. L'aria diventò nuovamente tetra e lingue di fuoco iniziarono a volare nel firmamento, tanto da suscitare terrore tra le razze combattenti e costringerli alla ritirata. La Luna, essendo incolore e informe, non aveva potere di contrattaccare ne di difendersi, così venne colpita dalle lingue di fuoco che lasciarono enormi crateri, tuttora visibili.

La maledizione delle Stagioni
Kal, resosi conto della violenza della guerra, tale che neanche il firmamento era stato risparmiato, intervenne personalmente.
Vedendo la possenza del Thành Rähven, Egli forgiò ai restanti due delle armature: d'Argento ad Alysée e d'Oro ad Erlinn, affinché essi potessero eguagliare Rähven e affrontarsi tra loro risparmiando così il pianeta. Tuttavia, essi non si affrontarono mai faccia a faccia, lasciando che le proprie creature combattessero per loro. Vedendo ciò, Kal richiamò pesantemente i 3 Thành' e gli precluse anche il firmamento, rinchiudendoli sul pianeta definitivamente, ignorando le conoscenze di Rähven. Sentiii però che tale punizione non avrebbe sortito gli effetti desiderati, quindi maledisse le loro creature, sperando in un loro rimorso: Egli divise il Tempo di Physt in 4 grandi periodi, che chiamò Stagioni, ognuno "maledetto" da un Thành differente, costretti a seguire un cliclo infinito... La Primavera, della Thành Alysée, piacevole nel sentire e nel vedere. In questa Stagione grande è il potere della Thành: la natura si risveglia, la temperatura si fa mite e l'intero pianeta di ricopre di colori stupefacenti e odori invitanti. Tuttavia, essa non è altro che un tempo preparativo.. Arriva dopo il gelido inverno, iniziando il ciclo continuo,e prepara il pianeta per l'Estate.L'Estate, del Thành Rähven, è una Stagione di fuoco. Qui la natura della Primavera viene pesantemente colpita dal calore proveniente dalle viscere della terra. In questa Stagione visibilmente grande è il potere del Thành Rähven: carestie, dissesti idrogeologici, incendi, afa... Nella guerra continua, l'Estate mira a distruggere...
L'Autunno, del Thành Erlinn, è la prima Stagione di piallamento. Grande è la presenza del Thành in questa stagione, in quanto, dopo il fuoco dell'Estate, egli manda giù la pioggia e abbassa le temperature, cercando di ridar forza alla natura e pace alle creature che popolano Physt. Ma la natura, pesantemente colpita dalla calura estiva, non riesce a risvegliarsi e, in questo periodo, muore ingiallendosi e spogliandosi. L'Inverno, appartenente al Dio Kal, è la Stagione ultima della guerra. Egli ricopre il terreno di una morbida coltre bianca, congelando ogni cosa e impedendo al fuoco di risorgere dagli abissi.

Fine della Prima Era
Fatto ciò, Egli ricostruì il Verkef ormai perduto, in isole fluttuanti, lasciò la terra neutrale e libera di autocrearsi e concesse l'underdark a Rähven. Chiamò questo pianeta Physt (primo), per ricordare ai Thành' che questo era il primo tentativo di compimento del Verkef, non riuscito, e della mancata possibilità di rendere interi universi come questo. Dopo ciò scomparì e lasciò tutto in mano ai Thành'... E ad oggi ancor non sono giunte notizie di un suo ritorno...

La Seconda Era
Rähven, notando la scomparsa di Kal, tentò di impossessarsi delle terre neutrali, contrastato immancabilmente dagli altri due Thành'. Tuttavia, egli ne ebbe la meglio: con un incantesimo sollevò un rettangolo di terreno e restrinse il suo precedente incantesimo ad esso, riducendo così la terra utilizzabile a un semplice rettangolino e togliendo alle varie razze la possibilità di espandersi a proprio piacimento.
Naturalmente ci furono moltissime insurrezioni, ma alla guerra non parteciparono i 3 Thành'... Essi si riunirono, infatti, per stabilire un ordine e mantenere la terra neutra. Rähven, rendendosi conto di non avere abbastanza potere per contrastare da solo i propri fratelli, accettò la neutralità e insieme patteggiarono di non intervenire nelle vicende delle loro creature. Tuttavia, il male creato da Rähven era fuori controllo e agiva di propria volontà. Durante una battaglia furiosa, che pronosticava facilmente la vittoria delle creature di Rähven, Erlinn e Alysèe furono costretti a intervenire per riportare l'ordine, rompendo così il patto con il fratello. Quest'ultimo, infuriato, scatenò sulle Terre Neutre tutta la sua Nera Potenza, intervenendo direttamente nella questione. 

La Battaglia della Pace
Fu così che la guerra assunse nuovamente proporzioni bibliche, talmente cruenta da mandare gli elementi stessi in conflitto con loro stessi. Ovunque aleggiava morte e disperazione, e le perdite di ogni singola razza superava di gran lunga il cordoglio dei propri confratelli. Fu a causa di questo che un gruppo di Uomini, ormai stanchi, segnarono un importante traguardo... Durante una battaglia, essi si accorsero della stanchezza dei propri rivali: deposero le armi, non per arrendersi ma per parlamentare. Accadde l'impensabile: diavoli e drow abbassarono anch'essi le armi e, nominato un capo per parlamentare, si ritirarono temporaneamente nelle proprie terre.

Il Consiglio della Libertà
Fu così che, il giorno dopo, Nabath e Diavoli crearono un'illusione di battaglia sul fronte... In realtà tutti i popoli si riunirono pacificamente protetti dalla magia dagli sguardi dei Thành'. A lungo essi parlarono, sui vari aspetti della questione, e alla fine arrivarono ad un accordo comune: dovevano riuscire ad evocare il Dio Kal, l'unico in grado di fermare tutto. Si diedero così vari compiti: i Diavoli con i Drow condivisero, per quanto possibile, le proprie conoscenze magiche; lo stesso Nabath ed Elfi, mentre Uomini e Nani lavoravano sulla costruzione di una grande statua votiva nella città di Mendea.

L'Ira di Kal
Quando tutto fu pronto, tutti i popoli si riunirono di nascosto nella città degli Uomini, iniziando così un potente rito per richiamare il Dio. Tale rito fu efficace, e il Dio Kal si palesò tra di essi. Egli, vedendo la strana riunione di razze, intuì la situazione, ma volle sapere precisamente gli accadimenti. Apprese questi ultimi per niente sorpreso, ma dovette trattenere la sua ira crescente. In men che non si dica richiamò a se i 3 Thành' e li riprese bruscamente, proteggendo così le creature che gli avevano chiesto aiuto. I 3 Thành', tuttavia, continuarono a litigare fra loro anche in presenza del Dio, che li costrinse alla resa e li obbligò a collaborare ad un progetto.
Ormai, la nefandezza era dilagata in tutte le razze, arrivando a spostare l'ago della bilancia a favore delle forze oscure, turbando così l'equilibrio che Egli stesso aveva in precedenza creato.

La Purificazione delle Terre Neutrali
Il progetto di Kal consisteva in una operazione condivisa da Lui e i 3 Thành', ognuno nella propria sfera di appartenenza. Un grande diluvio avrebbe allagato le Terre Neutrali; tuttavia i popoli sarebbero sopravvissuti, o almeno parte dei popoli... Sarebbero sopravvissuti solo coloro il cui cuore risultava ancora immune dalle angherie delle creature di Rähven.
E così fu...  Si spostarono tutti e 4 al di fuori del territorio abitato: qui Kal richiamò un Inverno gelido in Giugno: le terre si ricoprirono di una coltre bianca e soffice, l'aria si raggelò, le piante congelarono... Dopo ciò passò il testimonio al Thành Rähven... Quest'ultimo aumentò i propri fuochi, fino a riscaldare l'intera atmosfera, riportando così le temperature a quelle stagionali. In poche ore la neve e il ghiaccio si sciolsero. Contemporaneamente il Thành Erlinn badò bene a riassorbire tutta l'acqua che la Thành Alysèe riusciva a contenere sopra il terreno, creando così delle immense nubi temporalesche. Alla fine di questo ciclo, Erlinn spostò le nuvole sulle terre abitate e si preparò a far cadere la pioggia. 

La disobbedienza di Rähven
Il Thành Rähven, tuttavia, fu molto scontento di ciò che gli era toccato, ma soprattutto dell'insubordinazione delle sue creature. Appena tornato nel suo regno, Rähven punì severamente i Diavoli ed i Drow e, ormai nuovamente soggetti al suo volere, ne mandò alcuni ad ingannare gli Uomini che avevano osato sfidarlo. E così avvenne... I Diavoli si riversarono nelle Terre Neutrali, andando a prendere direttamente gli Uomini che avevano ideato l'evocazione del Dio. In tanti andarono; ma fu sufficiente mandare in prima linea le Succubi per ottenere il risultato voluto... Attirarono gli Uomini nelle Terre di Rähven, soggiogandoli e ingannandoli, facendo loro grandi promesse e corrompendo il loro animo. Il piano era così riuscito: Rähven intrappolò quegli uomini nelle sue terre, e gli si avvicinò per spiegare loro del grande diluvio. Essi furono atterriti dalle parole del Thành e tentarono in ogni modo e con ogni mezzo la fuga, invano. Poi iniziò a piovere...

Scende la pioggia
Il cielo d'un tratto si oscurò e tuoni risuonarono in lontananza, accompagnati da accecanti flash e da qualche goccia d'acqua. I popoli, tuttavia, non erano a conoscenza di ciò che stava per accadere; perciò, notando l'improvviso mutare del tempo, si rinchiusero nelle proprie dimore, temporaneamente al sicuro. O almeno, questo era il pensiero comune: ben presto la terra non riuscì più a trattenere l'incessante pioggia e in men che non si dica iniziò un vero e proprio allagamento.
Per 40 giorni e 40 notti la pioggia non cessò a diminuire... 
Nel frattempo, la Thành Alysèe ideò una soluzione per proteggere se stessa e i suoi fratelli dalle ribellioni dei popoli. Divise la terra in parti equamente distribuite: lasciò il regno di Rähven negli abissi di fuoco e mise la terra dei Nabath a guardia dell'accesso agli Inferi; sollevò le terre degli Uomini e le unì tutte in un unico appezzamento; ancora più su lasciò le terre dei nani e la foresta incontaminata e lasciò il Verkef così come disegnato dal dio Kal.
Al sorgere del quarantunesimo sole, la pioggia smise di aggiungere acqua a ciò che ormai era diventato un vero e proprio oceano... 

Il Risveglio
Ogni singolo abitante di Physt diede del proprio meglio per riprendersi al più presto dalla tragedia che aveva colpito le terre.. Una straordinaria unione e forza di volontà, mai eguagliate finora, si vide fra gli Uomini. Mentre tutte le razze si limitarono a ricostruire, gli Uomini edificarono dei nuovi edifici, ancor più maestosi e sicuri dei precedenti, dando dimostrazione del loro ingegno e della loro opera.
Nuovamente Kal scese fra i popoli per spiegare loro cos'era successo: molte erano state le perdite; ma ogni singola vita ora era preziosa e un'altra battaglia avrebbe definitivamente distrutto la propria razza.
Tuttavia qualcosa tramava nell'ombra: alcuni Uomini erano in precedenza erano stati presi da Rähven e abbandonati a morire sotto l'impeto delle acque. Come i loro compagni, questi Uomini erano riusciti a sopravvivere al diluvio: facendo ricordo alla propria, anche se misera, magia, essi erano riusciti a manovrare l'acqua e a plagiarla al proprio volere. Erano così sopravvissuti, ma con delle terribili conseguenze... Anche se per poco, il loro corpo si era adattato alla vita acquatica: riuscivano a trarre ossigeno dall'acqua tramite branchie; nuotavano agili a causa dei piedi "palmati", una relativa pelle diversa da quella di un qualunque umano, più viscida, e avevano sviluppato una vista fuori dal comune dando agli occhi un colorito giallo.
Quando Rähven si accorse dell'avvenimento, andò su tutte le furie... Magicamente li prese personalmente e li portò nella foresta vicine alle terre dei nani. Qui plasmò l'acqua rimasta, per quello che gli consentiva il proprio potere, e creò un fiume ed un lago... Maledisse questi uomini e, con un incantesimo, li legò per sempre all'acqua: essi non avrebbero mai potuto allontanarsi dal lago in quanto giornalmente dovevano trarre ossigeno dalle acque di quel lago; tolse loro i piedi palmati, cosicchè essi non potessero nuotare agili e non sarebbero potuti scappare via mare; ridiede loro la pelle umana, cosicché ad ogni tuffo avrebbero sentito l'inimicizia del lago sulla propria pelle. Fatto ciò, finalmente soddisfatto, tornò nel proprio regno. Chiamò questi esseri Fahn, i non terrestri,

Fine della Seconda Era
I Fahn non furono assolutamenti contenti del provvedimento del Thành: essi tentarono in tutti i modi di evocarlo, ma il loro potere era debole, per cui, ormai esasperati, decisero di rischiare la propria vita e avventurarsi nell'Underdark. Durante il tragitto, incrociarono la Thành Alysèe e le spiegarono la situazione, supplicandola di intervenire. Quest'ultima, appresi gli eventi, fu costretta a raccontare loro della fine della guerra dei Thành, e dell'ordine di Kal di non interferire negli interessi l'uno dell'altro... Tuttavia, benedì il loro viaggio, dando loro possibilità di giungere fino al Regno di Rähven. Appena giunti li, uno di loro riconobbe una Succube, una dei diavoli che li aveva condotti a questo mesto fato. In realtà, la Succube era stata inviata da Rähven, avvisato a sua volta da Alysèe dell'impresa dei Fahn. La Succube avvisò Rähven della presenza dei Fahn, ed egli si presentò innanzi a loro in tutta la sua nera potenza. Più e più volte supplicarono il Thành di ritirare l'incantesimo, ma egli si rifiutò... Ancor oggi i Fahn pregano alacremente il Thành Rähven, confidando nella fine del suo giogo. 
Ora Physt iniziava una nuova Era: un'Era prosperosa, un'Era di pace per tutte le razze. Ogni razza ha imparato ad usufruire al meglio di ciò che gli è stato concesso: gli orrori visti in precedenza, tuttavia, non sono mai stati dimenticati.
Il Thành Erlinn insegnò ai popoli a leggere e a scrivere; insegnò loro la musica, l'arte e la poesia, affinchè tramandassero ai posteri ciò a cui avevano assistito e a istruirli sulla retta via da prendere... Vedendo ciò Kal, finalmente compiaciuto e piacevolmente sorpreso dai propri figli, partì alla volta di un altro Universo per continuare il lavoro iniziato due Ere prima. Tuttavia Egli mise in guardia i figli: di troppo sangue era ormai intriso il terreno e, senza saperlo, essi avevano ricordo a forza incontrollabili e immortali: la pace era dunque solo un abbaglio?

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