Fahn

"Alcuni Uomini erano in precedenza erano stati presi da Rähven e abbandonati a morire sotto l'impeto delle acque. Come i loro compagni, questi Uomini erano riusciti a sopravvivere al diluvio: facendo ricordo alla propria, anche se misera, magia, essi erano riusciti a manovrare l'acqua e a plagiarla al proprio volere. Erano così sopravvissuti, ma con delle terribili conseguenze... Anche se per poco, il loro corpo si era adattato alla vita acquatica: riuscivano a trarre ossigeno dall'acqua tramite branchie; nuotavano agili a causa dei piedi "palmati", una relativa pelle diversa da quella di un qualunque umano, più viscida, e avevano sviluppato una vista fuori dal comune dando agli occhi un colorito giallo.
Quando Rähven si accorse dell'avvenimento, andò su tutte le furie... Magicamente li prese personalmente e li portò nella foresta vicine alle terre dei nani. Qui plasmò l'acqua rimasta, per quello che gli consentiva il proprio potere, e creò un fiume ed un lago... Maledisse questi uomini e, con un incantesimo, li legò per sempre all'acqua: essi non avrebbero mai potuto allontanarsi dal lago in quanto giornalmente dovevano trarre ossigeno dalle acque di quel lago; tolse loro i piedi palmati, cosicchè essi non potessero nuotare agili e non sarebbero potuti scappare via mare; ridiede loro la pelle umana, cosicché ad ogni tuffo avrebbero sentito l'inimicizia del lago sulla propria pelle. Fatto ciò, finalmente soddisfatto, tornò nel proprio regno. Chiamò questi esseri Fahn, i non terrestri,

[...]

I Fahn non furono assolutamenti contenti del provvedimento del Thành: essi tentarono in tutti i modi di evocarlo, ma il loro potere era debole, per cui, ormai esasperati, decisero di rischiare la propria vita e avventurarsi nell'Underdark. Durante il tragitto, incrociarono la Thành Alysèe e le spiegarono la situazione, supplicandola di intervenire. Quest'ultima, appresi gli eventi, fu costretta a raccontare loro della fine della guerra dei Thành, e dell'ordine di Kal di non interferire negli interessi l'uno dell'altro... Tuttavia, benedì il loro viaggio, dando loro possibilità di giungere fino al Regno di Rähven. Appena giunti li, uno di loro riconobbe una Succube, una dei diavoli che li aveva condotti a questo mesto fato. In realtà, la Succube era stata inviata da Rähven, avvisato a sua volta da Alysèe dell'impresa dei Fahn. La Succube avvisò Rähven della presenza dei Fahn, ed egli si presentò innanzi a loro in tutta la sua nera potenza. Più e più volte supplicarono il Thành di ritirare l'incantesimo, ma egli si rifiutò... Ancor oggi i Fahn pregano alacremente il Thành Rähven, confidando nella fine del suo giogo.  "

Caratteristiche fisiche (valide per gli umani in genere)

Costituzione: Sono alti e robusti ed hanno una costituzione e ossatura massiccia. Gli uomini pesano intorno ai 100Kg, le donne 65 Kg.
Colorito: Sono di carnagione rosea con capelli che va dal rosso al castano al nero.
Resistenza alla fatica: Sono estremamente resistenti e dormono all'incirca 6 ore a notte.
Altezza media: Maschi 180cm, Femmine 170-180cm
Durata della vita: 80-100 anni.
Resistenza: nella norma.
Abilità speciali: hanno la capacità (vizio) di riuscire ad ammansire con la forza alcuni animali. Con l'andare del tempo, questi ultimi si sono naturalmente assoggettati a loro, per cui difficilmente un animale attaccherà un uomo, se non ostentatamente provocato.

Cultura
Abbigliamento e ornamenti: I Fahn preferiscono gli abiti di pelle e cuoio, preferibilmente di colori blu o verde acqua. Si vestono con lunghe tuniche e di rado indossano i pantaloni. I maschi portano collane d'oro, mentre le femmine amano ricoprirsi di gioielli di ogni genere.
Paure e incapacità: Essendo mortali, essi temono la morte sopra ogni altra cosa. Temono altresì i contagi e tutte le malattie.
Stile di vita: vivono in un accampamento presso il Lago Hyd. Hanno un'organizzazione sociale semplice, a piramide, che converge verso un'unica figura: il re.
Matrimonio e famiglia: Sono monogami. La parentela segue la linea maschile.
Religione: adorano il Thành Rähven (gli altri due in caso di unioni) e lo venerano con un rito chiamato Tun-Kaf (consiste nel sacrificio di uno o più animali (bue, maiale, capra o pecora). In genere in questo sacrificio della vittima sacrificale venivano bruciate solo il grasso e le ossa, il restante veniva macellata e distribuito ai partecipanti il sacrificio per il banchetto sacrificale)

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